EDIZIONE 2024

IL TESTO DI CARTA DI LEUCA 2024

CONFINI, ZONE DI CONTATTO E NON DI SEPARAZIONE

“De Finibus Terrae”, lembo estremo di territorio proteso nel Mediterraneo, centro di tre Continenti, è la terra dove tutto finiva.

All’ombra di questo faro si vive nel mezzo: posati con un piede sulla terra e con lo sguardo proteso verso il mare.

Il mare qui non disegna confini, ma traccia orizzonti di futuro; non è un muro che esclude, ma un tappeto che accoglie ed include, come soglia di una casa.

È un mare che abbraccia chi viene e chi va, cerniera che connette e non separa.

In questa terra bagnata dalle acque del Mediterraneo, tra il frastuono delle armi, come una nuova onda di speranza, noi giovani ci siamo interrogati sul senso dei confini.

Abbiamo imparato che per dialogare con l’altro è necessario stare sulla soglia, accoglierlo davvero e farlo sentire a casa, consapevoli dei nostri limiti e delle nostre potenzialità.

Abbiamo compreso che è sempre più importante custodire il senso profondo dell’umano; come un fiume carsico affiora nella capacità di abitare il ‘tra’ di un attraversamento, che è anche stare insieme.

Abbiamo capito che vivere il confine significa essere testimoni di carità, per seminare speranza ed esserne segno nel mondo.

“De Finibus Terrae” non è più la terra dove tutto finisce, ma terra-finestra e terra-ponte da cui tutto inizia e continua: crocevia di popoli, di genti, di generazioni che si impegnano ogni giorno a fare dei confini zone di contatto e non di separazione.

Al sorgere di questo “nuovo giorno” possano le onde di questo “mare tra le terre” bagnare e benedire tutti i popoli del mondo, portare loro la pace che bramano, la giustizia che anelano, la speranza che cercano.

Santa Maria De Finibus Terrae, con il tuo materno sguardo, benedici i nostri propositi di pace e sostieni in modo speciale le genti martoriate da ogni genere di guerra.

Leuca, 14 Agosto 2024